L'era di Cupidix
Un'azienda chimico-farmaceutica lancia sul mercato un prodotto dagli effetti dirompenti: Cupidix, la pillola che fa provare le stesse sensazioni dell'innamoramento e le sostiene nel tempo. Si afferma un'euforia generalizzata e artificiale, dalla quale restano esclusi solo coloro che soffrono per traumi sentimentali irrisolti. Si decide quindi di mettere a punto un secondo farmaco che prepari il terreno al primo: Disamor. Sofferenza e crisi depressive sono uno spettro del passato, ma la reazione di tante categorie che vivono sull'insoddisfazione è violenta. Dal clero agli psicoanalisti, dagli industriali ai cronisti di nera, è un fiorire di attacchi. E poi bisogna fare i conti con le Brigate Fedeltà, o Bieffe, gente cornificata armata di cartelli e striscioni pronta a mettere alla gogna gli adulteri. I fatti vengono vissuti attraverso l'intreccio delle storie di tre coprotagonisti. Carlo, trentatré anni, infermiere, talentuoso sassofonista con la passione del jazz. La sua tendenza a cercare l'innamoramento passionale gli impedisce di vivere rapporti stabili. È il consumatore ideale di Cupidix. Ada, ventisei anni, aspirante attrice, fatica a dimenticare il suo ex fino a quando non decide di inghiottire una pasticca di Disamor. Giovanni, pubblicitario rampante, professa aperto disincanto verso l'amore che considera una distrazione per la sua carriera. Per questo vive un rapporto travagliato con entrambe le pillole che deve sostenere per missione aziendale e ambizione.
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