Quando i bambini disegnavano sui muri. Una storia di Dozza
"Anch'io sono nato qui a Dozza, nel 1932, nella cuntricìna, la contrada piccola, in via De Amicis." Graziano racconta una bella storia, la storia delle sue radici nel borgo, dove le vecchie case sono strette strette tra due piccole strade che poi arrivano, in cima, alla grande Rocca. C'è una Dozza in bianco e nero, dove alla sera ci si trova in compagnia, vicino allo stesso fuoco per risparmiare legna e raccontarsi storie, nonostante la guerra, là fuori, distrugga case e divida famiglie. C'è una Dozza a colori: l'amore per la pittura, ieri come oggi, gli schizzi sui muri, l'incontro inaspettato con il maestro d'arte durante quegli anni pericolosi. Oggi chi passa a Dozza può ammirare i meravigliosi muri dipinti, mentre sui sassi restano silenziose le tante piccole storie di chi è passato. Come quella che state per leggere. Questa "Ristoria" nasce da un'intervista, "dal desiderio di ascoltare le narrazioni degli altri e poi ripensare quelle storie, mantenendo se possibile le stesse parole e il tono della voce di chi racconta". Età di lettura: da 10 anni.
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