Max il funambolo
Con garbo e delicatezza, Marco Rolando ci conduce nel mondo della disabilità, utilizzando il linguaggio ironico e ricco di buonumore tipico dell'amico Max, che ha una forma di disabilità subdola e maligna, la quale poco alla volta, anno dopo anno, gli porta via un po' di mobilità in cambio di una rigidità diffusa. Attraverso le tante immagini e le scene descritte, ci racconta la storia di un'amicizia che dura da più di trent'anni tra Elio e Max, che è diversamente abile, ma normalmente gentile e decisamente affettuoso. I personaggi scherzano e la mettono sul ridere, in quanto l'allegria può essere sia un meccanismo di difesa che un punto di forza per andare avanti. Entrambi risoluti, si pongono degli obiettivi da raggiungere. Insieme perseverano e si affaticano, si incoraggiano e si sostengono. Hanno talmente tante storie condivise durante le vacanze di Max a Ceresole, che lo scrittore decide di raccontarle: tra passeggiate in montagna, cene con gli amici, comiche, scenette musicali, senza rendersene conto sono già dentro la storia, protagonisti scanzonati di un'amicizia dove la parte più forte è quella "meno" abile.