Da Caracalla a Villa Pamphilij. Il Prog a Roma sull'onda di Woodstock
Un'autentica, pervasiva rivoluzione attraversava quotidianamente l'Italia tra il 1965 e il 1972 e la chiave di tutto, la parola d'ordine che apriva porte mai immaginate (e altrettante ne sbatteva in faccia) più della politica era la musica. Non a caso si parlava di fermento: non semplice contestazione ma autentica fucina di creatività e di cultura. Woodstock entrò con prorompente energia nelle cantine che, sempre più numerose, inondavano Roma di musica. Fu allora che il rock, il gregoriano, la musica barocca si incontrarono. L'opera rock (Tommy degli Who negli USA; Orfeo n°9 di Tito Schipa jr. in Italia) divenne un evento importante quanto l'opera lirica e il palco delle Terme di Caracalla diffuse con energia le note della nascente musica progressiva. La richiesta di spazi musicali diventava un imperativo e qualcuno cominciava a sognare in grande, a guardare oltre Oceano, oltre il tramonto del più grande parco romano, solo da pochi anni aperto al pubblico. Nel 1972 a Villa Pamphilij un sogno fatto con pochi spiccioli e tanta musica diventa realtà...