La decrescita, i giovani e l'utopia. Comprendere le origini del disagio per riappropiarci del nostro futuro

La decrescita, i giovani e l'utopia. Comprendere le origini del disagio per riappropiarci del nostro futuro

Essere giovani, oggi, è un'impresa colossale. A sedici anni ci si ritrova soli a fare i conti con il senso della propria esistenza e con un mondo che cade a pezzi, in uno scenario in cui il futuro da "terra promessa" si è trasformato in minaccia. Sradicati dal proprio passato, senza la possibilità di proiettarsi in un qualche futuro, senza guide, è quasi impossibile trovare la propria strada e non si può che brancolare nel buio in un eterno presente, facili prede del mercato e dei suoi miraggi. E possibile uscire da questo vicolo cieco? Un sentiero percorribile vi sarebbe ed è quello tracciato dalla decrescita. I giovani sono, però, sordi ai nostri richiami. I pensatori della decrescita si sono, infatti, focalizzati per lo più sull'analisi della realtà degli adulti e, sebbene le cause dei problemi siano simili, il mondo dei giovani risulta, però, essere completamente diverso. Diverso è, quindi, il percorso da delineare. Questo è ciò che tenta di fare Jean-Louis Aillon in questo saggio, attraverso un'attenta analisi psico-sociale e culturale del disagio, cercando di scandagliare l'universo giovanile attraverso la lente della decrescita, alla ricerca di nuovi possibili orizzonti. Se abbiamo gli strumenti e il coraggio per guardare in faccia la realtà, questa si trasforma. La "nostra" crisi diventa, allora, un'opportunità per comprendere noi stessi e il mondo che abbiamo di fronte. Prefazione di Maurizio Pallante
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