Architecture massive
Il gruppo di edifici illustrati nel volume attraverso numerosissimi disegni e spaccati assonometrici, sono uniti da un unico fil rouge, la poetica della pietra "addolcita" dalla maestria del taglio, inteso come geometria pura. La sua modularità reticolare, secundum partium aggregationem, rappresenta una poetica che recupera la lezione della grande architettura cistercense e che, come questa, ambisce a durare, a rigettare la logica inesorabile del consumo. Perraudin utilizza con amore la pietra che, per quanto castigata entro la severa griglia del controllo geometrico, si manifesta come materia viva, animans in termini strettamente albertiani. Il sistema costruttivo è basato su regole chiare che l'architetto non esita a dialettizzare col moderno, raggiungendo col suo rigore un felice momento di equilibrio che racconta, come nella cattedrale gotica, l'umana vicenda della posa in opera, del taglio vivo e del giunto dei conci, dell'innesto accurato dei blocchi: un racconto non enfatico, disteso e colloquiale, che esibisce con orgoglio le radici di una tèchne millenaria.