Vita e morte del cavalier Marino

Vita e morte del cavalier Marino

Edizione e commento della "Vita" di Giovan Battista Baiacca, 1625, e della Relazione della pompa funerale fatta dall'Accademia degli Umoristi di Roma, 1626. Prima delle cinque biografie che consacrarono Giovan Battista Marino già a breve distanza dalla morte, la "Vita" di Giovan Battista Baiacca fu dedicata al cardinale Desiderio Scaglia, con l'intento di offrire del Marino, condannato dall'Inquisizione all'abiura nel 1623, un'immagine ricomposta e priva di ombre, e di garantire protezione al poema maggiore, L'"Adone", che rischiava (e poi subì nel 1627) una condanna all'Indice dei libri proibiti. Uno scontro tanto sotterraneo quanto serrato si andava infatti consumando negli ambienti letterari romani sin da quello stesso 1623 che aveva visto l'elezione di Maffeo Barberini al soglio pontificio e il ritorno del Marino dalla Francia: classicismo barberiniano e oltranza mariniana si andavano progressivamente divaricando.
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