Il Bestiario. Ritratti veri di persone false
Dopo lo Speculum salutis (2009), rivisitazione a un tempo letterale e ironica del modello di Petrarca, Federico Cinti presenta ora il proprio Bestiario poetico e morale. Fedele alla forma prediletta del sonetto, l'autore torna a giocare con la tradizione letteraria che ripropone in chiave satirica ed eccentrica, accentuando la sua proverbiale vena epigrammatica. Le sculture zoomorfe e al contempo umanissime che compongono il suo duro Bestiario sono realizzate con l'intento di consegnare al lettore cognizioni e indicazioni sul presente contesto infame. Nei suoi ottanta "ritratti veri di persone false", Cinti dichiara di essersi attenuto ai "fatti" e ai "comportamenti" umani "più evidenti", come si trattasse di una descrizione pura e semplice, senza l'intervento giudicante dell'autore. Sembra quasi riecheggiare la voce di Ennio Flaiano, quando affermava che la realtà superava ormai ogni possibilità di satira. Molto incisive le illustrazioni disegnate per l'occasione dall'artista Davide De Lucia che rendono il testo ancora più gradevole alla lettura.
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