Volevo vedere l'Africa. Swing, cannoni, cammelli e musette. Storia di un giovane, oltre il mare di Alboràn
La storia di un uomo e di tutte le sue guerre. Un ragazzo a zonzo per il mondo fra '42 e '47. Divisa italiana e poi americana sulla pelle, nel cuore il sogno di esplorare, ai piedi antiche radici che artigliano profonde la terra di origine. L'equilibrio che gli permetteva, bambino, di scapicollarsi in bici giù dai tornanti di Tre Stelle, lo fa marciare dritto nella polvere del deserto bilanciando - con sapienza contadina - dovere di servizio e istinto di sopravvivenza. In Libia, intruppato nello sventurato esercito fascista, nei campi di prigionia di Tunisia e Algeria, in Marocco, in Inghilterra e in Francia al seguito degli Alleati. Poi il ritorno, in un'Italia sconfitta e vittoriosa allo stesso tempo, nell'uniforme del vero vincitore. Una nuova fuga, infine, sui sentieri dei passeurs. Un'odissea di sei anni. Primo, ormai vecchio e consapevole di dover morire presto, racconta al figlio la sua meravigliosa e tragica epopea, senza nascondere nulla: gli ideali, gli amori, gli inganni di una vicenda umana assolutamente straordinaria, tra il deserto africano e le coste inglesi, le rovine di Caen e i bassifondi di Marsiglia. La malattia è la battaglia finale.
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