Mai più l'ombra di un sorriso. La tragedia delle tre bambine di Marsala dimenticate troppo in fretta
Un viaggio senza ritorno nella storia della cronaca nera che ha coinvolto il nostro Paese negli anni '70. Il 21 ottobre del 1971, a Marsala, vennero rapite tre bambine - Antonella Valenti, Ninfa e Virginia Marchese - ad opera dello zio di una di queste bambine che poi vennero ritrovate cadavere, a distanza di pochi giorni una dalle altre. Per questo terribile massacro venne condannato quale unico responsabile dei delitti, con l'accusa di rapimento, triplice omicidio, vilipendio e occultazione di cadaveri, Michele Vinci - meglio conosciuto dall'opinione pubblica come il "Mostro" - all'ergastolo con sentenza poi convertita in 28 anni di reclusione. L'intera vicenda è rimasta avvolta da una sorta di arcano. Tra la gente comune c'è sempre stato il dubbio che il Vinci fosse solo il mero esecutore di ordini, la pedina di un preciso disegno criminale ben più complesso. Ma ciò da parte degli inquirenti non fu mai accertato, neanche quando il "Mostro", dopo avere già scontato parte della pena, manifestò, facendo anche nomi, il coinvolgimento di personaggi di spicco della città di Marsala.
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