Ritratto di Dorian Gray (Il)

Ritratto di Dorian Gray (Il)

Trascinato, dal cinico e carismatico Henry Wotton, alla scoperta dei piaceri edonistici offerti, dalla capitale inglese, a coloro che per nobiltà e ricchezza potevano permetterselo, il giovane Dorian Gray, posto innanzi al ritratto che ne consacra il dono tangibile quanto effimero della bellezza, recita inconsapevolmente la preghiera che condizionerà per sempre la sua vita: "Che tristezza! Io diventerò anziano, orribile, spaventoso e questo ritratto rimarrà eternamente giovane. Esso non sarà mai più vecchio di quanto io sia in questo particolare giorno di giugno... Oh, se fosse l'inverso! Io eternamente giovane e il ritratto declinare! Per questo non ci sarebbe cosa che non sarei disposto a concedere! Financo la mia anima!". Così, quasi avesse, con quelle parole, stretto una sorta di patto con il demonio, Dorian conserva negli anni, immutato, il suo bell'aspetto e la giovinezza di chi, ancora adolescente, detiene un'anima pura e integra, mentre il quadro, celato in una tetra soffitta, appare sempre più denigrato dallo scorrere del tempo e dalle scelleratezze da lui compiute. Dapprima terrorizzato, poi estasiato dall'inspiegabile scoperta, Dorian imbocca, senza alcun rimorso, il sentiero della perdizione, fino a commetterne l'atto estremo, l'omicidio, e porre se stesso di fronte a un'amara e sconvolgente domanda: "Che cosa guadagna un uomo se acquista il mondo intero, ma perde la propria anima?".
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