Non ci resta che mangiare

Non ci resta che mangiare

Dato il fascino e al tempo stesso la repulsione che la violenza e le azioni criminali esercitano su tutti noi, si è assistito negli ultimi anni a un proliferare di libri e film sui serial killer. Questo saggio affronta l'argomento partendo dal punto di vista delle metodologie utilizzate e di quanto esse siano strettamente correlate con la psicologia dell'omicida. Tramite numerosi esempi a serial killer più o meno noti, Christian Kolbe analizza il legame tra la tipologia dei crimini commessi e le motivazioni che li hanno scatenati. Abusi subiti nell'infanzia o depressioni congenite, desiderio di uscire una volta per tutte dall'anonimato, godendo a pieno della notorietà acquisita o semplicemente brama di uccidere per il gusto di farlo, molteplici sono le cause che possono provocare comportamenti criminali. Nella sua approfondita analisi, l'autore si addentra nel lato oscuro della psiche umana, mostrando come tali cause corrispondano sempre a tecniche ben precise di assassinio. Senza dimenticare poi come queste ultime si associno anche al diverso grado di intelligenza dell'omicida stesso, cui corrisponde non solo una maggiore o minore complessità dei delitti, ma anche la capacità più o meno elevata di rapportarsi alle vittime e a coloro che sono atti a seguirne le tracce.
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