Marhaba, mabsutha?
Marhaba, mabsutha, sono frammenti autobiografici con riferimenti storico-politici che hanno l'intento di evidenziare l'importanza del contatto personale con culture definite "altre" nella formazione dell'individuo. L'ambientazione è una cittadina di provincia, sede di università per stranieri, dove l'autrice, partendo da un vissuto cattolico e conservatore degli anni '60, inizia il suo percorso di maturazione e consapevolezza critica e politica grazie anche all'incontro con Abdul, un giovane studente arabo palestinese di religione islamica. Dal contatto con quel protagonista narrante della propria dolorosa vicenda di esule, scaturirà l'esigenza di verifica personale della ragazza che, diventata adulta e combattiva, potrà affermare la propria identità di persona e di cittadina in lotta per l'affermazione dei "diritti universali", sognando la realizzazione di una società di "uguali e diversi".
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