Noi saremo tutto. Nuova composizione di classe, conflitto e organizzazione
Dopo il 1989 il venir meno del P.C.I. porta alla caduta di una "via italiana al socialismo" guidata da un partito di massa, mentre la "sinistra extra-parlamentare" non ha la forza di raccoglierne il testimone. Il presente libro analizza queste fasi, arrivando fino ai giorni nostri: l'esperienza dei centri sociali, la stagione dei forum e dei controvertici, la rabbia giovanile "esplosa" improvvisamente in violente manifestazioni di piazza e non rappresentata da alcun partito, il progressivo disinteresse verso la politica "ufficiale". C'è una linea comune che unisce i recenti scontri di piazza, violenti e imprevisti, con la crisi politica della sinistra italiana, incapace di rappresentare non solo il "nuovo proletariato", ma anche un'intera generazione. C'è una linea comune che unisce l'assalto alla previdenza e l'ennesimo aumento della precarietà sul lavoro con l'emergere, in Italia, di una nuova e generica figura sociale: il lavoratore dequalificato (pur essendo istruito), non sindacalizzato e totalmente disponibile allo sfruttamento. Il libro illustra le linee di questi collegamenti e spiega perché oggi la ricomposizione di classe sia obbligata a percorrere strade nuove.
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