Francesi ancora uno sforzo se volete essere repubblicani
La vera rivoluzione è quella contro il cristianesimo, la sua metafisica e la sua morale. Questo il grido di battaglia del marchese de Sade, che, anticipando di molto il furore caustico e nichilista di Nietzsche, in pieno Illuminismo, incita la pubblica opinione ad andare oltre le "incompletezze" dei dirigenti rivoluzionari, ai suoi occhi ancora incatenati alle certezze ipocrite del moralismo cristiano. "L'insurrezione deve essere lo stato permanente di una repubblica" - ammonisce il marchese - e chi deve mantenere questo "perpetuo scuotimento" non può essere persona molto morale. L'immoralità è l'unico vero e reale motore della rivoluzione necessaria. Gli scritti politici di Sade svelano la politicità dell'intera opera sadiana: dallo sfondo dell'illuminismo in cui si collocano, superano la dimensione della rivoluzione prima, quella della classe borghese, per proiettarsi in avanti, anticipando la critica della struttura familiare della società, la critica della famiglia, della religione e di ogni ipocrita riformismo.
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