Vittore Bocchetta. Un sardo nei lager nazisti
"Hersbruck... fa molto freddo e siamo in ottobre... In otto mesi si conteranno almeno cinquemila cadaveri insepolti, accatastati in baracconi speciali in una zona appartata del lager. Il totale dei morti, in questi otto mesi, è stato calcolato in circa diecimila, senza contare le migliaia di morituri spediti al crematorio di Flossenbiirg... Rinvengo: sono immerso, nudo, in un gran bacino d'acqua tiepida, due uomini mi stanno lavando con spazzola e sapone... Sono inglesi, ne vedo le uniformi... mi hanno fatto resuscitare con chissà quale iniezione e con questo benedetto bagno caldo... Sono pesato e misurato: quarantotto chili, un metro e ottanta". Vittore Bocchetta (Sassari 1918) può dirsi fortunato: tra il 1940 e il 1945 ha conosciuto le vessazioni e gli orrori dei lager di Bolzano, di Flossenburg e di Hersbruck ma è riuscito miracolosamente a resistere alle angherie e alle torture dei nazisti. Tornato alla libertà e alla vita civile, oggi Bocchetta è pittore e scultore noto e apprezzato in tutto il mondo. Prefazione di Giovanni Maria Bellu.
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