Soli soli soli. Come affrontare la solitudine
«Sii una folla per te stesso». Questo verso di Tibullo che aleggia e si ripete nel «retrobottega tutt'oscuro» del passo dei Saggi di Montaigne, costituisce il filo conduttore per comprendere uno dei maggiori problemi dell'uomo contemporaneo: la solitudine. La solitudine, la condizione di essere solo, è «buona» o «cattiva»? È un ausilio dell'identità della crescita personale? È indispensabile all'adolescente e può costituire un baluardo della creatività dell'adulto? Tentando di trovare una soluzione a queste domande, l'autore analizza su più versanti la condizione dell'essere solo, approfondendo la solitudine del giovane e dell'anziano, dell'innamorato e dell'intellettuale, come strumento indispensabile per risvegliare la polifonia che c'è in ognuno di noi.
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