Riconoscere la diversità. Antropologia, arte e musei
In un mondo proiettato verso la globalizzazione e il multiculturalismo, dove la storia ha lasciato ferite nella memoria individuale e collettiva, dal colonialismo all'apartheid, dalla schiavitù alle rivendicazioni dei nativi nord americani, riconoscere e rispettare le diversità è una tappa necessaria per il diritto ad esistere delle minoranze. L'analisi proposta in questo saggio rende conto di quanto queste ferite abbiano stimolato la riflessione e il dibattito sulle necessarie trasformazioni da un lato dei modelli dell'antropologia culturale, dall'altro delle istituzioni museali, dove gradualmente la diversità sta conquistando lo spazio che merita. Un viaggio fra Canada e Africa diventa un percorso attraverso l'arte: gli artisti ridiscutono le differenze razziali o di genere, l'emarginazione degli omosessuali in Africa e la violenza subita dalle donne in relazione a momenti della storia come l'apartheid in Sudafrica. L'arte sembra offrire così, sulla scena internazionale, uno spazio dove la libertà di diventare se stessi e di poter agire si configura come una sfida, per assicurare un futuro alle diversità.
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