Da Eschilo ai Virgin Steele. Il mito degli Atridi nella musica contemporanea
Questo lavoro di riflessione sulla ricezione della cultura antica, si occupa della rivisitazione del mito degli Atridi a opera di uno di questi autori, appartenenti a una delle subculture più bistrattate e meno riconosciute, vale a dire la musica metal. David DeFeis, questo è il suo nome, ha trasferito la materia mitica in ambito musicale, creando due concept-album interamente dedicati alla tragica vicenda della stirpe di Agamennone. Il suo pubblico di riferimento, composto in prevalenza da ragazzi di giovanissima età, molto esigente in termini di qualità e rispetto dei dettami di questo genere musicale, è rimasto affascinato dall'ottimo lavoro svolto, tanto da trasformarlo in un cult dell'epic metal. Attraverso lo studio attento dell'opera eschilea e l'analisi precisa di ogni passo scritto e musicato da DeFeis, il volume intende dimostrare che nel momento in cui si è dedicato alla sua versione dell'Orestea, DeFeis ha letto quanto fu scritto da Eschilo. Nella sua rilettura del testo eschileo, non ha sempre citato direttamente le parole del grande tragediografo, come ogni autore che scelga un modello ma voglia rimeditarlo in modo originale, ma piuttosto ha tradotto i frutti delle sue letture in una serie di brevi rimandi, che possono passare inosservati a un occhio non attento.
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