Per piccina che tu sia. L'editoria di cultura in Italia: il caso Marche
Per piccina che tu sia. L'editoria di cultura in Italia: il caso Marche: «Chiunque si volga al panorama complessivo della piccola editoria indipendente italiana può, credo io facilmente, distinguere, anche soltanto a un primo sguardo, tipologie d'imprese che se pure in generale paiono riunibili entro un unico status poiché tutte quante pubblicano in certo modo dei libri, lo fanno da prospettive alquanto differenti, e con gradi di competenza non meno diversi; secondo atteggiamenti, o per meglio dire progetti, in cui ci è subito possibile distinguere le tappe di una ricerca culturale voluta, oppure distinguere - nel caso in cui tale ricerca di fatto non esista e non rappresenti di per sé nessuna preoccupazione - distinguere, dicevo, accozzaglie di libri e titoli autopprodotti, finanziati all'editore da quegli stessi che li hanno troppo spesso dilettantisticamente scritti, invece di cataloghi editoriali degni di questo nome. Per riprendere un enunciato non qualsiasi di un intellettuale decisivo in un marchio come Adelphi, Roberto Calasso: "Esaminare il catalogo di un editore è l'unico modo per giudicare un buon editore; la scelta dei titoli, ma anche la sequenza in cui vengono proposti e la tenuta nel tempo di queste scelte sono gli unici criteri possibili per valutare il suo operato». "Whoever turns in the panorama of Italian independent small publishers can, I think I easily, distinguish, even at first glance, types of companies that although in General seem to riunibili within a single status because all of them publish books in a certain way, they do from quite different perspectives and with different degrees of competency not less; According to attitudes, or rather projects, where there is now no way to distinguish the stages of cultural research, or distinguish-in the event that such research does not exist and is not in itself no worries-differentiate, say, book and autopprodotti securities, financed the jumbles Publisher by those who too often dilettantisticamente written instead of publishing catalogs worthy of the name. To resume an utterance not any of an intellectual in a brand like Adelphi, Roberto Calasso: "Examine a Publisher's catalogue is the only way to judge a good editor; the choice of titles, but also the sequence in which they are proposed and the durability of these choices are the only possible criteria to evaluate its operations. "
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