Quel villaggio sulla collina
In questo volume l'autore produce - istintivamente e senza ratio specifica l'incontro, lo sbocco e la confluenza tra due mondi culturali diversi per contenuto, non per linguaggio. Da una parte il lirismo narrativo e la letterarietà propria dei suoi libri e romanzi, fino all'ultima opera nel segno del tempo, La Stagione dell'ira, e dall'altra la sua attività di giornalista, conclusasi con il libro di cui stiamo per parlare. Questo giornalismo partecipativo ha una caratterizzazione speculare nella ricerca dell'emozione soggettiva nel lettore che deve essere percepita nel momento stesso in cui viene letta. Se la ricerca - come suggerisce la Levi Montalcini - è il primo successo di ogni scoperta, il Giardini ricercatore ha, a mio giudizio, raggiunto l.obiettivo che si era prefisso di ottenere: sembra che abbia inglobato nel sangue e nella mente un universo di sensazioni straordinarie e di magie narrative. L'autore non comunica, non trasmette e non analizza ma confida il valore e la sua fedeltà nelle emozioni e negli stati d'animo della propria storia oltre che nei suoi sentimenti. In altri termini, sono fiumi di voci e passioni di cui ciascuno sogna d'essere partecipe.
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