Murat morte di un re. Vicende e misteri nel castello di Pizzo
"Questa è la ferale storia di un Eroe che aveva combattuto con grandissimo coraggio sui campi di battaglia di tutta Europa, e che, con la tristezza nell'animo e senza potersi difendere, va incontro alla morte con la spavalderia dell'Uomo superiore e di valore. Forse per lui il momento più tragico sarà stato quello in cui avrà avuto la coscienza dell'ingiusta condanna, perché è in quell'attimo che l'uomo ha la percezione del nulla dopo la morte. Il non poter rivedere, prima dell'esecuzione, i suoi cari figli e la moglie, divenne intima angoscia e disperazione. Egli sapeva perfettamente che la morte sarebbe stata la fine dell'esistenza dell'uomo, perché con essa cessava violentemente il pensiero della speranza e con essa, senza soluzioni, sarebbero svaniti tutti i suoi progetti, tutti i suoi pensieri, tutti i suoi affetti. Nel momento in cui ha varcato la linea dei sogni per entrare nella tragica realtà della morte, nell'attimo in cui vi è stata la separazione dell'anima dal corpo, il Re Gioacchino Murat si è fatto avvolgere dalle tenebre del nulla, cessando con tristezza la sua avventurosa, eroica, romantica esistenza."