La stagione dell'ira. Bocca di lupo. Vita vissuta
L'autore con questo volume vuole descrivere le esperienze drammatiche di come si consumò gran parte delle passioni civili di una generazione di giovani del nostro ultimo dopoguerra, dentro e fuori dal carcere. L'autore partecipa esterrefatto alle vicende drammatiche del carcere, considerato come una specie di inferno terreno e ne descrive pietosamente le pene, mentre il suo è vissuto con il dolore di una prigionia fisica accidentale, perché i pensieri del suo spirito libero corrono altrove, in un posto qualsiasi e perciò in nessun posto ove sia possibile sopprimere un'idea o usarle violenza. Le circostanze e le situazioni drammatiche, gli accadimenti e i fatti del tempo al limite del disastro sociale che il Giardini rivisita attraverso l'opera mediatrice della memoria, diventano soltanto l'occasione per trasmettere sentimenti, comunicare stati d'animo, confidare un intreccio di sensazioni umane straordinarie che sarebbe impossibile elencare per poterle rivivere senza l'ausilio della penna dell'autore che le descrive. Compresa, s'intende, quella nostra fragilità di uomini messa a nudo dinnanzi all'imponderabile, alle paure inconsce, agli agguati psichici e confessata pubblicamente senza l'obbligo di doversene vergognare.