Italia possibile. Equità e crescita (L')
Nonostante la riconosciuta capacità dell'economia italiana di superare difficoltà e crisi anche profonde, è indubbio che il bilancio degli ultimi venti anni è sconfortante. Il tasso di crescita continua a essere basso sia rispetto al secondo dopoguerra, sia nel confronto con i principali Paesi europei, e le disuguaglianze economiche e sociali sono aumentate. Le difficoltà dell'oggi vengono da lontano anche se la recente crisi economica le ha rese più serie. Le analisi che questo volume raccoglie e propone alla pubblica opinione le riconducono fondamentalmente a tre fatti. Più la competizione internazionale si è fatta aspra, più l'economia italiana ha privilegiato la via dei bassi salari invece che quella dell'innovazione e degli investimenti per la crescita della produttività. Pur sottolineando, a parole, l'importanza dell'efficienza del settore dei servizi, si è ben guardata dall'abolire, almeno in parte, regimi protezionistici e rendite di monopolio. Infine, ha mantenuto in vita un sistema di welfare non universale, anche se decisamente insufficiente di fronte alle nuove esigenze di assicurazione sociale e incapace di migliorare la redistribuzione della ricchezza. Il libro esamina con puntiglio e ricchezza di documentazione quattro fattori cruciali per la crescita economica: la tecnologia; l'accumulazione del capitale; il funzionamento dei mercati; le istituzioni di governo dell'economia.
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