Un rinascimento impossibile. Letteratura, politica e sessualità nell'opera di Francis Otto Matthiessen
Francis Otto Matthiessen è lo studioso che con il suo famoso "Rinascimento americano" (1941) segnò lo spartiacque delle critica letteraria americana. Su questo testo si formò più di una generazione di studiosi, dalla fine della Seconda guerra mondiale agli anni Ottanta. Per almeno quarant'anni esso ha definito il canone della grande letteratura degli Stati Uniti, individuando in Emerson, Thoreau, Hawthorne, Melville e Whitman gli autori di quello che lo stesso Matthiessen definisce appunto "rinascimento americano". La sua traduzione italiana, voluta da Pavese nel 1954, ebbe subito un'importanza fondamentale anche per la cultura italiana, come testimoniano la generazione dei Vittorini e dei Calvino. Il saggio di Corona si segnala, non solo per il rigore critico con il quale ricostruisce la vicenda umana e intellettuale dello studioso americano, ma anche per la sua capacità di intrecciarla con la storia americana di quegli anni: dall'epoca "progressista" degli Anni Trenta di Roosevelt a quella di segno opposto della Guerra Fredda e degli inizi del maccartismo. Tale percorso, già di per sé drammatico, si intreccia con la dolorosa esperienza privata di un intellettuale omosessuale che, nel clima di quegli anni, nel 1950 decise si togliersi la vita.
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