Rednet

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Italia, fra circa trent'anni. Il paese è sull'orlo di una guerra civile e tutte le maggiori città sono circondate da cordoni di sicurezza militari. Milano, dove si svolge la storia, è una città molto inquinata, con uno dei più alti tassi di suicidi d'Europa e abitata da poco più di 600.000 persone. La multinazionale Neworld, di oscure origini sino-indiane, sta per mettere in rete un software che le permetterà di avere sotto controllo tutte le banche dati del mondo: economiche, finanziarie, politiche, militari, pubbliche, private ecc. Il software è particolarmente pericoloso perché i progettisti si sono basati sulle strategie autoadattative del virus dell'AIDS. In questo modo riesce ad aggirare antivirus e protezioni. La protagonista Clara ha 32 anni e si è da poco licenziata dall'albergo in cui lavorava, il Jolly Touring di piazza Repubblica, per tentare di fare la scrittrice. Ma per una serie di circostanze in apparenza casuali finisce in un gruppo di hackers che vuole fermare la multinazionale. "Rednet" è il nome di questa rete di cosiddetti terroristi informatici che hanno poco più di due settimane per provare a diffondere in rete un antivirus. La condanna che rischiano è il "chip neurale": applicato dietro la nuca e connesso alle terminazioni nervose, livella tutti gli istinti e rende il soggetto docile. Dopo alcuni anni di "limbo emotivo" il condannato è pronto a essere reintegrato nella società. La storia si snoda tra Milano, il suo sottosuolo e un paesino vicino a Trieste.
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