Meno male che i conigli non parlano

Meno male che i conigli non parlano

Il mondo non è qualcosa che, da solo, abbia un senso, glielo imponiamo noi attraverso le storie e i miti. E con le storie fermiamo il futuro, prendiamo tempo, vita e respiri. Come Sherazade che raccontando sposta la morte di una notte più in là. In questo romanzo non ci sono maghi, guerrieri, fate e folletti, non è né il fantasy di Tolkien né quello delle leggende nordiche: nel mondo di Anna Maria Bagordo Altamura si respira un'atmosfera bizzarra tutta sua. La trama vede protagonisti una coppia di conigli, Arturo e Clotilde, circondati da un vero e proprio zoo domestico tra cui la coniglietta Pucci destinata a diventare l'eroina della vicenda, la cagna Matilda, Jago il gatto ambiguo e aggressivo, Anselmo il pesce rosso. A tratti le loro storie si sviluppano secondo dinamiche proprie, a volte invece si rimodellano sul comportamento degli "umani" di riferimento. Un libro adatto a lettori di ogni età, quasi una poesia che tocca moltissimi temi: primo fra tutti la ricerca della libertà, dell'onore, della dignità a cui tutti gli esseri viventi hanno diritto.
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