Pesci dello stesso fiume
Come ogni mattina don Franco entra di malavoglia nel confessionale. Ha tutte le ragioni per non esserne felice e, oggi, una di più lo attende al di là della grata: la voce di una donna che lo fa sobbalzare. "Ieri ho ucciso mio figlio!". La sconosciuta chiede di essere ascoltata e condannata, ma un passo falso di don Franco ne provoca la fuga dal confessionale. Il romanzo, prendendo avvio da questo sconvolgente e fugace incontro, si sviluppa attraverso una trama narrativa in cui si intrecciano i temi del bene e del male, dell'amore e dell'odio, della codardia, del coraggio, della follia e dell'inganno. Del senso della vita. Don Franco e don Mauro, voci narranti dell'intero romanzo, giungeranno alla verità sul crimine confessato dalla sconosciuta, ma - come in un gioco di specchi - le vicende, i luoghi e le persone che accompagnano la faticosa ricostruzione dei fatti si rifletteranno su di loro trasformandoli. Il riferimento a reali eventi storici - la strage della stazione di Bologna, l'11 settembre, il genocidio del Darfur contribuisce a creare scenari dell'esistenza umana con cui i protagonisti inevitabilmente si confrontano traendone, ognuno, proprie personali direzioni di vita. Benché, consapevolmente o meno, siano accomunati dall'umano destino che ci vede tutti "pesci dello stesso fiume".
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