Del male e delle sue fascinazioni
Questo studio musicologico prende in esame tre capolavori dell'arte: "L'Orfeo" di Claudio Monteverdi, primo esempio di teatro musicale, "Idomeneo" di Mozart, il primo Musikdrama settecentesco per antonomasia e poi "Macbeth" di Giuseppe Verdi, primo riuscito approccio di un compositore a un dramma di Shakespeare. C'è una ragione precisa a guidare le scelte dell'autore, poiché tutti i protagonisti hanno implicazioni con il male: il cantore che patteggia con Ade per riprendersi la moglie Euridice, il re cretese sedotto da Nettuno che, per averlo salvato, impone a Idomeneo il prezzo enorme di un sacrificio umano, il generale scozzese che ascolta e si affida agli oracoli delle ambigue streghe e divenuto poi archetipo della brama di potere e dei suoi pericoli. Nella chiave di lettura proposta dall'autore, che ci dà un affresco di contemporaneità attraverso il mito, possiamo considerare l'uomo e la sua interiorità come centro di queste tre opere, l'uomo che ha la responsabilità, che è creatore di deità, di inferi e di mostri.
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