Sogno arcano. Per un ascolto immaginativo della vita onirica
Perché parlare di tarocchi in queste pagine dedicate ai sogni? Perché anche queste carte possono aiutarci a fare luce in quell'ineffabile materia. Le carte dei tarocchi, come i sogni, parlano per immagini. Quando nacquero? Chi le inventò? Di certo i tarocchi fanno la loro comparsa in Europa durante il XV secolo. Si diceva che provenissero dall'India o dalla Cina, quasi un'interfaccia occidentale de I Ching, o dalla Spagna dove sarebbero stati introdotti durante l'occupazione araba, come eredi dei Naipes; c'è chi li dice diffusi dagli zingari, chi importati dai crociati; chi ne parla come costruzione per opera di cabalisti; chi come un'estrema eredità di Lemuria, il continente perduto. Ma al di là dal problema dell'origine storica dei tarocchi ciò che più importa è la corrispondenza degli arcani con i simboli delle cosmogonie e mitologie più antiche di tutti i popoli, il loro affondare le radici nelle profondità senza tempo dell'inconscio collettivo. Una "natura", questa degli arcani, a lungo "nascosta" dalla cartomanzia con il suo correlato di magia e anche di ciarlataneria. Solo nel corso dell'Ottocento e della prima metà del Novecento l'uso iniziatico e magico dei tarocchi si diffonde nei gruppi occultisti, soprattutto fra quelli di ispirazione massonica e rosacrociana.
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