Vietato pensare a colori
Elisabetta è una studentessa di architettura con la passione per l'illuminotecnica e per il vintage. Determinata a diventare lighting designer, ha scelto un tema ambizioso per la sua tesi: l'illuminazione del sito archeologico del Ludus Magnus, che la ragazza cerca di valorizzare e attualizzare nel contesto urbano contemporaneo attraverso la luce. L'entusiasmo di Elisabetta si scontra con i repentini cambi d'umore del suo relatore, il professor Palmieri, e con le maliziose frecciatine di Uberti, il proprietario del negozio di luci per cui Elisabetta lavora. Uberti è un enfant terrible della Roma bene, che cambia fidanzata come i calzini, ogni mattina. Agli antipodi nel modo di intendere e affrontare la vita, Elisabetta e Uberti sono uniti dalla passione per il loro lavoro. Nella notte i due riscoprono le bellezze architettoniche della Roma antica e i luoghi di ritrovo degli studenti tra Ostiense e Garbatella; è la luce ad accompagnarli, sottolineando l'architettura della città, tracciandone le sue vie di comunicazione, delineandone il paesaggio urbano. Un'improvvisa proposta di lavoro all'estero per Elisabetta capovolgerà il rapporto tra i due tête-bêche.
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