Sublimi dintorni
«...Poi ho letto le poesie di Franca Maria e ho capito. Ho capito che in quelle poesie, c'ero io, c'erano i suoi affetti e c'erano sentimenti diffusi ed emozioni condivise che legano la lettrice ed il lettore (leggendo essi con l'anima) e l'autrice. Le poesie di Franca Maria sono apparentemente autobiografiche, attingono ispirazione e linfa vitale dai suoi ricordi, velati dall'inesorabile nostalgia, dai suoi affetti perduti e da quelli sopravvissuti. E allora... chi legge capisce e realizza che nelle poesie c'è anche lui... i suoi affetti perduti e sopravvissuti, i suoi ricordi di una giovinezza ammantata ed idealizzata, la tenerezza per le amicizie che furono e che sono, i suoi stupori per scorci di paesaggio colti anche durante una breve passeggiata o un lungo viaggio, le sue reazioni ad un cielo nuvoloso o a vestigia abbandonate. Questo "imprinting" con la lettrice ed il lettore si realizza tramite l'utilizzo di un linguaggio capace, con pochi segni, di tratteggiare immagini che univocamente si materializzano nella mente - e nel cuore - di chi legge, suscitando di conseguenza l'emozione, il ricordo, in definitiva il messaggio...»
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