Siddharta. La leggenda del Buddha
Immagina di leggere una favola. Sì, proprio una favola con il tradizionale incipit "C'era una volta..." Pensa ad un principe, figlio di un re giusto e amato dai suoi sudditi. Il suo nome era Siddharta. Il regno sul quale avrebbe governato sorgeva nel Nepal, a sud dell'Himalaya. Nelle sue lunghe meditazioni il principe si domandava la ragione di alcune realtà che toccano l'uomo, come la vecchiaia, l'attaccamento alle cose terrene, la morte. E capì subito come il cammino che porta alla Realtà dello Spirito sia lungo e faticoso per ogni uomo che voglia intraprenderlo. Lui stesso dovette resistere più volte al richiamo delle tentazioni terrene che lo spingevano a lasciare il suo proposito. Il Buddha, il risvegliato, decise di insegnare ciò che stava scoprendo non solo ai brahmini e ai re, ma anche al popolo e alle donne. Voleva che la sua dottrina si diffondesse il più possibile. E infatti ben presto la fama di Buddha si estese in tutta l'India, e non solo. Le folle si radunavano intorno a lui per sentirlo predicare. Tra le sue teorie, affascinante e piena di implicazioni filosofiche e morali è il karma, ovvero la reincarnazione. Morì ad ottanta anni, e si dice che morì quasi camminando. Il fascino e il carisma di quest'uomo non conoscono l'oblio del tempo. E dobbiamo riconoscergli una grandezza che va oltre il tempo e lo spazio. Leggere la favola della sua vita permette di penetrare nel Mistero dell'uomo e coglierne i suoi tratti essenziali.