La gravità terrestre
Sono versi, quelli di questa nuova raccolta di Elio Tavilla, in cui sembra cadere la soluzione di continuità tra mondo naturale e mondo dell'uomo, nel combaciare di due universi che trova compimento nel componimento, "La gravità terrestre", che dà il titolo alla raccolta. Leggiamo, in un incrociarsi di riverberi, segnali, tra passato e presente, il trascorrere del tempo nelle stagioni dell'uomo, dall'infanzia alla maturità. Il racconto di un mondo "vegetale", appartato, che è un ritorno al passato, dall'immediato Dopoguerra al proliferare delle fabbriche, con la trasformazione del paesaggio dovuta all'industrializzazione. Un mondo visto da parte di un'"avanguardia grigia che preme alla battaglia / come grigie sono le perentorie zone / metropolitane", dove è costante il desiderio di recuperare un contatto umano, "la voce cristallina dei parenti stretti ti dirà / che sei esistito una volta sola e quella / neppure la più importante".