L' isola dei conigli
Un immaginario netto e potente, dove il passaggio, la metamorfosi, la transizione, non è sempre una liberazione. Come ne La lavoratrice, la scrittura di Navarro trascina il lettore ai confini tra reale e fantastico, ponendosi sul crinale più esterno della razionalità e chiedendo al lettore di guardare a occhi aperti l’oscurità.Quelli della raccolta di Elvira Navarro, caso editoriale in Spagna di un’autrice salutata tra le più innovatrici da maestri come Enrique Vila-Matas, sono undici racconti magici in cui perdersi con piacere e con terrore. Spirali esatte che trascinano il lettore in un mondo tanto reale quanto abitato dagli incubi mentali dei loro protagonisti. Un falso inventore porta dei conigli su un’isola per distruggere nidi di uccelli dai nomi sconosciuti, nel crepuscolo notturno, una specie estinta migliaia di anni fa incontra un arciduca, a Parigi strade della banlieu scompaiono all’improvviso, madri defunte ritornano sotto forma di account social per chiedere l’amicizia alla figlia, agli avventori di un hotel si ruba nei sogni, coppie in crisi vagano per rifugi inospitali.