Ricordi e altre conserve
«Il mio modo preferito di rievocare il passato, il più esaustivo nella restituzione di sensazioni e suggestioni, è il cibo e tutto ciò che ruota intorno all'atto del cucinare. Fa da setaccio: aiuta a selezionare le cose veramente significative e lasciare indietro il resto». Cosa hanno in comune torte americane, zaru udon e conserve di melanzane? Rappresentare culture diverse e poter condividere, al contempo, la stessa dispensa. E se quello che potremmo definire effetto Madeleine di proustiana memoria, il cibo come ricordo, è il punto di partenza di questo libro, ben presto la cucina si rivelerà come qualcosa di molto più articolato. Il cibo è confronto, esperienza, un nuovo modo di viaggiare e conoscere. Un modo per tenere insieme una storia, fatta di memorie, riflessioni, aneddoti, che dalla cucina prende avvio e alla cucina sempre ritorna. Qui non siamo di fronte a un quaderno di ricette in senso tradizionale, né a un'autobiografia gastronomica; piuttosto vi troverete immersi in un lungo racconto che saprà coinvolgere, incuriosire e far riscoprire l'importanza del più quotidiano dei riti: mangiare.