Il principio dei cuori comunicanti

Il principio dei cuori comunicanti

Luca vive con la mamma, del padre ricorda solo l'intensa sfumatura blu degli occhi. Dovrebbe trovarsi un lavoro, ma a lui piace viaggiare, e per farlo serve timbrare il biglietto giusto, basta un francobollo di lsd. Così, in quell'afosa mattina di luglio, ancora con gli abiti della sera prima, raggiunge il vecchio salice del Parco Libertà: lì ci sono Stefano e il biglietto pronto per essere timbrato. Solo che l'amico gli chiede di tenergli un intero carnet di biglietti. Luca si risveglia al tramonto, zuppo per la pioggia caduta abbondante, e mentre torna a casa gli sfreccia accanto un'auto della polizia che lo aspetta davanti al portone. A scappare non ci prova neppure. Arrestato, interrogato e processato immediatamente, conscio che Stefano si sia servito di lui, viene condannato a tre mesi di lavori socialmente utili presso una casa di riposo. Qui incontra Sofia, i cui occhi magnetici raccontano più di quanto le parole non riescano a fare, e il signor Giacomo, Giacumì per gli amici, un novantenne tutto curvo sulla sedia a rotelle di cui dovrà occuparsi. Così, tra un cambio di dentiera e l'altro, un insulto e l'altro, Luca accudisce un Giacumì dispotico, lunatico e capriccioso...
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