In treno
Chissà che tipo di persona sarà seduta di fronte a me, oppure al mio fianco? Chi di noi almeno una volta, salendo su un treno, non si è posto questa domanda, alla quale forse non esiste una vera risposta. D'altronde, quanto si può conoscere realmente una persona nella durata di un viaggio in treno? Eppure capita che il tragitto percorso diventi un gioco senza regole, in cui «imperfetti sconosciuti» si lasciano andare a confidenze, opinioni, vere e proprie confessioni, nell'unica certezza condivisa da tutti i passeggeri: quello che accade nello scompartimento di un treno, resta sul treno. Ma è davvero così? In un gioco senza regole tutto è lecito: litigare, ascoltare, insistere, convincere, cambiare idea o difenderla strenuamente. Sconosciuti sì, perfetti meno: è un continuo match point, con scambi inaspettati, dove le proprie imperfezioni rimbalzano dall'uno all'altro, come in una stanza degli specchi. Così, tra una stazione e l'altra, un dubbio ci attanaglia: cosa sono pronto a prendere dagli altri e chissà cosa prenderanno loro da me...