Zar-fanciulla. Edizione italiana e russa
Considerato da Cvetaeva l'opera più bella che avesse mai scritto, questo poema fa da spartiacque tra la produzione giovanile e quella dell'età matura della grande poetessa. "Zar-fanciulla" ha l'ambizioso obiettivo di trasformare una semplice fiaba popolare in un grandioso poema sulle forze cosmiche: Amore, Morte, Gelosia, Forza, Magia. Scritta poco dopo la morte della figlia Irina, durante gli anni della guerra civile del 1920 in una Mosca affamata, il poema offre un'evasione letteraria in cui confluiscono miti greci, personaggi biblici, significati simbolici del folclore russo tanto amato da Cvetaeva. La prima traduzione in assoluto dell'opera, a cura di Marilena Rea, la maggiore esperta di Marina Cvetaeva in Italia, esce a cento anni dalla prima edizione, con testo russo a fronte. La presente edizione è l'unica approvata e considerata legittima dalla traduttrice.
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