Fedra. Ediz. italiana e russa
Scritta negli anni dell'esilio in Francia (1928), questa tragedia in versi è la più alta espressione della maturità della grande poetessa Marina Cvetaeva. La storia si ispira al mito classico di Euripide e Ovidio, nonché all'omonima tragedia di Racine, ma viene rielaborata da Marina alla luce del repertorio tanto amato della Bibbia e delle fiabe russe. "Fedra" è lo specchio del mondo dell'anima di Cvetaeva, che aveva fatto dell'amore impossibile il suo codice personale. Con una lingua altisonante e ellittica, ricca di cascate fonetiche e accostamenti semantici inusuali, questa opera arriva a toccare vette di altissima ricerca formale ed è stata magistralmente tradotta da Marilena Rea, la maggiore esperta di Marina Cvetaeva in Italia.
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