Il grande elefante. Storia di uno schiapòli
Seydou Bamba è cresciuto in Costa d'Avorio con il suo amico Cheik e la bellissima fidanzata Akissi. I due amici vivono in simbiosi, con se stessi, con gli animali, con i miti della loro terra. Quando Awa, la donna di Cheik, viene molestata e questi scompare dopo aver cercato vendetta, la giovinezza di Seydou finisce per sempre, e inizia la ricerca dell'amico, in lungo e in largo per la Costa d'Avorio. Le vicende seguenti lo porteranno ad uccidere, e così a scappar via dall'Africa. Attraversando gli stati in rovina, le tribù ultime custodi di un'umanità ormai scomparsa, la violenza e la miseria, insieme all'anonima schiera di apolidi che marciano verso l'Europa, Seydou morirà a poco a poco, per rinascere in Italia con un nuovo nome, Tembo, che significa "elefante". A Palermo Tembo inizia a comprendere la sua condizione, lo status suo e di tutti coloro che come lui hanno affrontato la morte nel deserto prima e nel mare poi. Sono tutti schiapòli: schiavi e apolidi insieme.
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