La Chiesa di San Policarpo e il parco degli acquedotti
La chiesa di San Policarpo è uno degli esempi di arte sacra più significativi realizzati a Roma negli anni Sessanta. Progettata dal noto ingegnere-architetto romano Giuseppe Nicolosi (1901-1981), denuncia una forma esterna ed interna alta e possente, posizionata a latere e chiusura del quartiere, all'interno del Parco degli Acquedotti, uno dei luoghi più suggestivi e carichi di storia del paesaggio romano. Sviluppa una "pianta centrale" manifestando due strutture diverse: una esterna di chiusura perimetrale, in muratura autoportante rivestita all'esterno con blocchi squadrati di peperino alternati da ricorsi di mattoni, l'altra interna in cemento armato sostenente la copertura. La seconda parte del volume descrive il Parco degli Acquedotti, costituente parte integrante del Parco Regionale dell'Appia Antica, che prende il nome ed è caratterizzato dalla presenza di antichi acquedotti che assicuravano l'approvvigionamento idrico di Roma. Più precisamente l'area è attraversata da sette acquedotti, sei di epoca classica, databili tra il III sec. a.C. e il I sec. d.C. e uno di epoca Rinascimentale (Felice), voluto e commissionato dal pontefice Sisto V (Felice Peretti, 1585-1590).
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