L' occhio che sente. Cinema e sintassi dello sguardo
Chi assiste allo spettacolo del grande schermo, oggi, non è dissimile dallo spettatore delle origini perché quest'arte rinasce continuamente dal ripetersi della stessa, antica, esperienza del meraviglioso. Andiamo al cinema e continueremo a farlo perché ogni film svela qualcosa di noi. Per questo, il senso e lo sguardo cinematografico si configurano come rivelatori di più soggettività, oggettivate dall'atto stesso della visione. Del film non resta altro che una relazione fra occhi impegnati a rispondere alla stessa domanda: come può orientarsi, in questo caos visivo della vita che scorre, l'occhio normale, nudo?
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