La dolce sua effigie mi è di conforto. Wolfgang Amadeus Mozart, Pietro Lugiati e il Ritratto veronese del 1770
Wolfgang Amadeus Mozart arriva per la prima volta a Verona mercoledì 27 dicembre 1769, accompagnato dal padre Leopold. Al giovane musicista bastano pochi giorni per rapire con le sue straordinarie capacità esecutive e il suo genio compositivo l’intera città. Memorabili rimangono il concerto tenuto venerdì 5 gennaio 1770 nella Sala Maffeiana dell’Accademia Filarmonica di Verona e l’esibizione sull’organo Bonatti della chiesa di San Tomaso Cantuariense domenica 7. Testimonianza di questo profondo legame tra Verona e il Salisburghese è il Ritratto di Wolfgang Amadeus Mozart all’età di 13 anni, commissionato dal «nostro buon amico» Pietro Lugiati, realizzato nei primi giorni del 1770. Prendendo le mosse dall’esposizione del Ritratto veronese di Mozart in esclusiva europea al Museo di Castelvecchio di Verona del 2021, che ha permesso agli studiosi di confrontarsi de visu con l’opera, il libro presenta una riflessione aggiornata sul dipinto. Con i loro i saggi gli autori offrono un significativo contributo alle conoscenze sul Ritratto veronese di Mozart, il contesto storico, artistico e musicale che ne ha visto la genesi, con una solida proposta sull’attribuzione autoriale dell’opera.
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