Cocaina a colazione

Cocaina a colazione

Vis à vis incalzante e avvincente, dal fascino forse un po' bohémien, quello tra la borghese illuminata Marina Ripa di Meana e il giornalista, scrittore, storico-opinionista Costanzo Costantini nel libro autobiografico "Cocaina a colazione". Dopo un breve excursus sulla Roma del dopoguerra e la sua società benpensante e falsamente moralista, Marina Ripa di Meana, protagonista in prima persona degli eventi che descrive ed al contempo dissacra, racconta all'amico Costanzo Costantini la sua storia d'amore e odio con uno dei grandi esponenti della pittura moderna contemporanea di quegli anni: Franco Angeli. Pittore maledetto, "bello e dannato", Angeli irrompe sulla scena romana alla fine degli anni '50, sbandierando un nuovo modo di fare arte assieme agli altrettanto noti Schifano e Festa e proponendo, in un clima ruggente, la figura dell'artista che vive in maniera dissoluta, e quanto mai pericolosa, dividendosi tra droga, alcool e sfrenata sessualità. La tela di ragno dei pittori di Piazza del Popolo interessò spasmodicamente tutti i critici dell'epoca, che vedevano in loro una genialità senza spazio e tempo: inimitabile ed altamente poetica.
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