Holiday
Con questo romanzo Stanley Middleton, “poeta del prosaico” come soleva definirsi, arriva per la prima volta in Italia. «E se fosse un altro Stoner? Se fosse ancora possibile, nel mondo onnisciente e perennemente interconnesso del web, riscoprire un libro uscito mezzo secolo fa, rendersi conto che è una perla rara e trasformarlo in best- seller mondiale, molti anni dopo la scomparsa del suo autore, esattamente come è successo con il titolo (ora cult) di John Edward Williams? La fiducia in un simile miracolo cresce di pagina in pagina leggendo Holiday» - Enrico Franceschini, Robinson «Holiday, vincitore del Booker Prize nel 1974 a pari merito con Nadine Gordimer, rimane il romanzo più celebre e popolare del cosiddetto “Cechov dei sobborghi”» - The Guardian «Stanley Middleton ci ricorda qual è l’essenza del romanzo. Bisogna guardare alla scrittura del diciannovesimo secolo per trovare una narrazione paragonabile a questa» - The Sunday TimesInghilterra, inizio anni Settanta. Edwin Fisher, un insegnante universitario sulla trentina, è in vacanza in una località balneare dove andava negli anni dell’infanzia, ma questa rivisitazione dei luoghi dell’infanzia non è una vacanza qualunque. Edwin deve venire a patti con la morte del figlio e il crollo del suo matrimonio con Meg, rimasta sconvolta dopo la tragedia, e preda di furie quasi omicide. In quei giorni strani e solitari, mentre cerca di capire cosa sia andato storto e trovare un modo per continuare, Edwin scopre che i suoi suoceri stanno soggiornando nella stessa cittadina e sono determinati a sistemare le cose tra lui e Meg. Mentre il passato e l’enigmatica moglie di lui incombono, emergono verità più profonde e la prospettiva si sposta in modi inaspettati. Una storia estremamente sottile, un ritratto della vita di provincia inglese raccontati con tutta l’abilità e la profondità di sentimento di Stanley Middleton. Questo romanzo, che ha vinto il Booker Prize nel 1974 (a pari merito con Nadine Gordimer), definisce Middleton come uno degli scrittori più interessanti del dopoguerra inglese, un autore dalla prosa attenta e meticolosa; non del tutto tenera, non del tutto spietata, ma capace di infilarsi come una lama nel cuore delle situazioni.