Essere Leo Messi. Esercizi di stile e lezioni calviniane
Jordi Puntí cattura la bellezza nel gioco, la voglia di vincere, il genio e l'ossessione di un calciatore che è stato paragonato a Mozart e a Picasso, e li trasforma in letteratura. Da quando Leo Messi è arrivato al Barcellona, all'età di tredici anni, la sua dimensione calcistica è cresciuta a tal punto da farlo diventare il miglior giocatore di tutti i tempi, il primo ad avere vinto per sei volte il Pallone d'Oro, il massimo riconoscimento per un calciatore. Tutti i bambini e le bambine vogliono essere Messi, la sua maglia è la più venduta e i video dei suoi gol e delle sue azioni sono i più visti su YouTube. Leo Messi ha reso felici spesso gli appassionati del gioco più bello del mondo e gli esercizi di stile qui raccolti sono un tentativo di perfezionare e prolungare questa felicità. Jordi Puntí cattura la bellezza nel gioco, la voglia di vincere, il genio e l'ossessione di un calciatore che è stato paragonato a Mozart e a Picasso, e li trasforma in letteratura. La sua figura è al centro di ognuno di questi racconti: dalle prime reti di quando era bambino a Rosario, in Argentina, fino al modo inimitabile di tirare i calci di punizione, dalla rivalità con Cristiano Ronaldo al rapporto con i compagni del Barcellona, dai record e i premi individuali alla facilità di ripetere alcune prodezze proibite persino ai migliori del passato. Al tempo stesso, Messi è un artista del XXI secolo e insieme incarna i pilastri che Italo Calvino nelle sue «Lezioni americane» aveva fissato come valori fondamentali di questo millennio: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità.
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