La bomba di Maradona
La bomba di Maradona: Napoli, 28 marzo 2003. Una bomba fa saltare in aria l'auto del giudice Picone, magistrato integerrimo da sempre in guerra con la malavita organizzata. Nell'attentato il giudice muore sul colpo, mentre la moglie Rosa, incinta all'ottavo mese, perde la vita dopo avere dato alla luce il figlio Andrea. Del duplice omicidio viene immediatamente accusato il boss Cardella, uno dei capi della Camorra, che non ha mai nascosto il suo disprezzo nei confronti di Picone. Eppure, nel corso del processo, Cardella si dichiara innocente, e si difende dimostrando che l'ordigno che ha ucciso il giudice e la moglie è troppo rudimentale per essere opera di professionisti del crimine. Questo però non serve a evitargli la condanna, ma attira l'attenzione di Antonio Reale, amico e collega di Picone che, con Cardella già in carcere, inizia un'indagine parallela per scoprire la verità. Antonio Reale è sempre vissuto all'ombra del grande Picone, provando per lui un sincero sentimento di ammirazione, minato dall'attrazione irresistibile (e ricambiata) per Rosa. Attrazione che ha causato in lui un enorme senso di colpa. In balìa di questi sentimenti contrastanti, Reale indagherà muovendosi fra malavita organizzata e il passato di Picone, attraverso una Napoli ambigua e affascinante, fino al colpo di scena finale.
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