Il vento del destino
Il vento del destino: Roma, 1943. I bombardamenti sopra la città si susseguono a un ritmo incessante. San Lorenzo, Ciampino, e poi i quartieri Tiburtino, Appio e Tuscolano. La capitale d'Italia è in ginocchio e molte famiglie fuggono in direzione di altre località più sicure. Il libro di Gisleno Ciacci racconta proprio una di queste storie di emigrazione forzata, che ha separato un padre dal resto della sua famiglia. La voce del figlio mediano narra le difficoltà del primo viaggio da Roma a Fabriano, nelle Marche, dove abitano gli zii, la diversità della vita in una città di provincia in tempo di guerra, l'attesa spasmodica di notizie confortanti da Radio Londra. E poi ancora la scarsità di cibo e il suo necessario razionamento, la corrispondenza clandestina, i tentativi precari di ripristinare una normale quotidianità fatta di lavoro, studi e altri obblighi. Il vento del destino ha certamente una valenza autobiografica, essendo un romanzo ispirato ai ricordi d'infanzia dell'autore, intrisi di esperienze ed emozioni intense, ma è anche una testimonianza preziosa di un tempo in cui le cose non potevano essere date per scontate, in quanto la guerra aveva alterato la vita e i rapporti tra le persone.
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