Àpeiron
Àpeiron: «Quel che si vede è già stato visto; quel che accade è già accaduto; quel che si sente è già stato sentito; quel che si fa è già stato fatto. Quando si accede al massimo della felicità, l'infelicità è già in agguato per ghermirti, come dopo la conquista della cima della montagna non c'è alternativa alla discesa». C'è molta filosofia nelle pagine di questo libro, che alterna momenti di sincero realismo a racconti dal tono scanzonato, fino a episodi onirici, a tratti surreali, per poi muoversi a ritroso alla ricerca delle origini, del luogo e del momento in cui tutto ebbe inizio. Si fatica a trovare una definizione univoca per una narrazione che spazia tra presente e passato, dipingendo con lievi pennellate di colore tanto i grandi personaggi che hanno fatto la storia, quanto l'uomo comune, con le sue piccole e grandi tragedie. Come l'àpeiron del filosofo Anassimandro, una materia infinita, indeterminata e in continuo movimento. "What you see has already been seen; What happens has already happened; What you feel has already been heard; What you do is already done. When you enter the maximum of happiness, misery is already lurking for Ghermirti, as after the conquest of the top of the mountain there is no alternative to descent». There is a lot of philosophy in the pages of this book, that alternates moments of sincere realism to tales from the scanzonate tone, up to dreamlike episodes, sometimes surreal, and then move backwards in search of the origins, the place and the moment when everything began. It is difficult to find a unique definition for a narrative that sweeps between present and past, painting with light brushstrokes of color both the great characters that have made history, as well as the common man, with its small and great tragedies. Like the Àpeiron of the philosopher Anassimander, an infinite matter, indeterminate and in continuous movement.
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